Con un emendamento dell’ultima ora, al testo di conversione in legge del dl 155/2024, arriva la proroga sui versamenti di acconto delle partite Iva per l’anno 2024 delle imposte dirette, della cedolare secca e delle imposte sostitutive, in scadenza ordinaria il 2 dicembre 2024.
Come ricordato ieri anche dal comunicato del ministero dell’Economia, l’acconto si potrà pagare entro il 16 gennaio 2025, in unica soluzione, o in cinque rate mensili di pari importo, con scadenza il 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 4% annuo. Possono beneficiare del rinvio del versamento della seconda rata di acconto per il 2024, le persone fisiche titolari di partita Iva, che nel periodo d’imposta 2023 hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore
a 170mila euro. Beneficiano del differimento anche le persone fisiche in regime dei minimi o in regime
forfettario nel 2023.
Resta invece confermata la scadenza del 2 dicembre per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Inail.
Contribuenti esclusi: le persone fisiche non titolari di partita Iva, quali i soci di società di persone o di capitali i cui redditi siano stati ad essi imputati (principio di trasparenza); le persone fisiche titolari di partita Iva che, con riferimento all’anno 2023 (modello 2024), hanno dichiarato ricavi o compensi superiori 170mila euro; i soggetti diversi dalle persone fisiche (quali, ad esempio, le società di capitali e gli enti non commerciali).