Dal 2025 i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro possono beneficiare della detrazione per oneri nei limiti di un massimale di importo variabile in funzione del reddito e del numero dei figli fiscalmente a carico. Il limite massimo è calcolato moltiplicando un importo base (calcolato sul reddito complessivo) per un coefficiente definito in relazione al numero dei figli a carico.
Nella Legge di Bilancio 2025 il legislatore avvia un processo di “riordino delle detrazioni” che riflette l’intenzione di ottimizzare le agevolazioni fiscali in funzione del reddito e delle esigenze familiari dei contribuenti. Il nuovo assetto esclude dal calcolo alcune spese, come quelle sanitarie, mantenendo le relative agevolazioni anche per i contribuenti con redditi alti.
I tagli non colpiranno tutti indistintamente. Colpiranno più duramente chi ha meno figli, o chi non ne ha rispetto alle famiglie numerose. I tagli alle detrazioni fiscali si applicheranno a chi guadagna più di 75.000 euro lordi. Saranno ancora più duri per i redditi oltre 100.000 euro.
La norma è rivolta ai contribuenti con un reddito ordinario complessivo superiore a 75.000 euro e si applica alle dichiarazioni fiscali a partire dall’anno d’imposta 2025
L’importo base rappresenta il valore iniziale sul quale vengono calcolate le detrazioni complessive, in combinazione con un coefficiente legato alla composizione familiare del contribuente.
Il sistema distingue due fasce di reddito complessivo:
- tra 75.000 e 100.000 euro: l’importo base è fissato a 14.000 euro;
- oltre i 100.000 euro: è previsto un importo base di 8.000 euro.
Alcune tipologie di spese e redditi sono esclusi dal calcolo del limite complessivo, mantenendole interamente detraibili anche per i redditi più alti.
Spese sanitarie
La normativa riconosce un’agevolazione per i costi legati alla salute e al benessere, considerati prioritari e non discrezionali. Ad esempio, se un contribuente con un reddito complessivo di 85.000 euro sostiene spese mediche per 1.500 euro nel 2025, incluse visite specialistiche e farmaci non rimborsati, tali spese rimangono interamente detraibili senza riduzioni. Questo avviene nonostante il reddito superi il limite di 75.000 euro, poiché tali spese sono escluse.
Ristrutturazione edilizia
Sono escluse dal limite anche le rate relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 per interventi di ristrutturazione edilizia. Tale esclusione si basa sulla tutela della certezza del diritto e della buona fede del contribuente. L’inclusione di queste rate, infatti, avrebbe generato un effetto retroattivo, penalizzando chi ha sostenuto spese per interventi edilizi contando sul regime fiscale favorevole vigente al momento della spesa.
Interessi sui mutui ipotecari
La normativa stabilisce che siano escluse anche le spese per gli interessi su mutui ipotecari contratti entro il 31 dicembre 2024. Questa disposizione tutela i diritti acquisiti dei contribuenti che hanno pianificato investimenti a lungo termine. Ad esempio, nel caso di una coppia che ha acquistato la prima casa nel 2022 contraendo un mutuo e che, nel 2025, paga 2.500 euro di interessi, questi interessi passivi, pur avendo un reddito complessivo superiore ai 75.000 euro, non rientrano nel tetto massimo per redditi alti e sono quindi integralmente deducibili, come previsto dall’art. 15 del TUIR.